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Introduzione
| La storia | Come e perchè applicare l'RCE-2 | Significato dell'RCE-2 | Bibliografia | Tabella dati

I CORSI D'ACQUA:
SPOOL

Lo Spool è un torrente che appartiene al bacino del fiume Inn; esso è stato monitorato lungo tutto il suo percorso tra le sorgenti del ramo denominato "torrente Forcola" e la foce nel lago omonimo a Livigno. L’indice RCE-2 (vedi i grafici) sul torrente Spool è stato applicato a partire dal limite della vegetazione erbacea. Nei primi 3 chilometri esso è infatti costituito da un sottile rigagnolo d’acqua che scorre in un deposito morenico e pertanto non può ancora essere considerato un vero e proprio ecosistema fluviale.

Nel primo tratto studiato (S27) lo Spool scorre attraverso una prateria in un alveo costituito dai ciottoli del deposito morenico. Il mancato raggiungimento della prima classe di qualità, nonostante il torrente scorra in un ambiente incontaminato, è dovuto alle sue caratteristiche ancora sorgentizie ed al fatto che scorre al di sopra del limite della vegetazione arborea: esso si presenta pertanto come un ecosistema piuttosto fragile, in cui la morfologia dell’alveo e le condizioni di oligotrofia non consentono l’instaurarsi di una biocenosi ben strutturata.

Nei tratti successivi (fino a S21) le diverse componenti dell’ecosistema si consolidano via via ed il torrente ottiene punteggi più elevati, rientrando spesso in una prima classe di qualità. Le caratteristiche strutturali dell’alveo sono ottime, poiché il fondo del corso d’acqua diviene più irregolare e diversificato, aumentano le strutture di ritenzione ed anche gli apporti trofici, grazie al consolidamento della vegetazione perifluviale. In questo tratto la vegetazione riparia di tipo arboreo od arbustivo condiziona pesantemente la qualità funzionale dell’ecosistema. La presenza di questo tipo di vegetazione comporta l’instaurarsi di condizioni più favorevoli alla vita acquatica e migliora la funzionalità del corso d’acqua: aumenta il cibo disponibile per la ricaduta di foglie e frammenti vegetali, aumenta la diversità di nicchie ecologiche nei punti in cui le radici trattengono le sponde.

La sezione S24 presenta caratteristiche anomale per la tipologia in esame, poiché risente dei periodici invasi dovuti alla presenza di un’opera di presa (derivazione alto Spool). La porzione di alveo costantemente bagnato in questo tratto è molto variabile e l’ambiente passa repentinamente da ambiente di acque correnti ad ambiente di acque quasi ferme, fatto che disturba gli organismi acquatici. In questa situazione anche la vegetazione arboreo-arbustiva stenta ad insediarsi stabilmente, motivo per cui le rive in questo tratto si presentano erose mentre, al contrario, è stata osservata la presenza di vegetazione in alveo, favorita dalla maggiore uniformità di substrato e dal rallentamento della corrente. In conseguenza del ristagno periodico delle acque sono infatti presenti depositi di materiale fine e di detrito vegetale, in parte parzialmente decomposto.

A valle dell’opera di presa lo Spool il torrente rientra in prima classe e scorre, per un breve tratto, tra sponde alberate. Poco dopo (S22), tuttavia, il torrente torna ad attraversare una prateria e mancano le componenti arboree ed arbustive nella vegetazione perifluviale.

Tutto il tratto tra la derivazione alto Spool e la confluenza con il torrente Vago risente di un disturbo idrologico e, in alcuni periodi, può andare completamente in asciutta, in relazione alla quantità di acqua che viene captata. Anche a valle della confluenza col torrente Vago (S21), su cui è pure presente una derivazione, l’alveo dello Spool, che in questo tratto si allarga, presenta porzioni in asciutta. Questa sezione comunque rientra pienamente in una prima classe di qualità, grazie soprattutto alle caratteristiche favorevoli della fascia perifluviale e del territorio circostante.

Proseguendo fino alla foce, la funzionalità dello Spool subisce un evidente peggioramento ed il corso d’acqua rientra mediamente in una terza classe di qualità. Questa situazione è dovuta principalmente ad un peggioramento delle caratteristiche morfo-strutturali dell’alveo.

Poco a monte di Campacciolo (S20), il torrente costeggia, in sponda sinistra, una discarica di rifiuti inerti ormai ricoperta. La presenza di una discarica nelle immediate adiacenze di un torrente rappresenta un fattore di rischio per il possibile passaggio di percolati inquinanti nel corso d’acqua. Nel caso specifico, trattandosi di materiali inerti, il pericolo dovrebbe essere minimo, ma è opportuno sottolineare l’inopportunità di localizzare impianti di trattamento o stoccaggio dei rifiuti negli ambiti di pertinenza fluviale. Nel nostro caso l’impatto principale dovuto alla presenza della discarica è dovuto soprattutto alle alterazioni morfologico-strutturali che il corso d’acqua ha subito: il percorso è canalizzato e le sponde sono al momento completamente prive di vegetazione ed in facile erosione.

Poco più a valle (S19) l’alveo dello Spool si allarga notevolmente ed il torrente, che qui scorre su un substrato di ciottoli e ghiaia, assume caratteristiche meno conservative. In sponda sinistra la vegetazione è costituita da alberi ed arbusti, ma sono comunque molto frequenti fenomeni erosivi su entrambe le rive.

A partire dalla località Campacciolo (S18) fino alla foce la presenza umana sul territorio si fa notare sempre di più; ciò comporta una generale penalizzazione dei punteggi assegnati all’ampiezza della zona riparia che in sponda destra non può più essere considerata in continuità con il territorio. Diversamente, tra le sezioni S16 e S14, il torrente in sinistra idrografica incide un versante piuttosto ripido e per questa sponda non è possibile tracciare una linea di demarcazione tra vegetazione perifluviale e territorio circostante. La forte capacità erosiva del torrente in questo tratto è in parte responsabile degli smottamenti di terreno che si osservano sul versante sinistro in corrispondenza di S16 e S14.

In particolare va segnalato che all’altezza di Campacciolo (S17) (III classe) entrambe le rive sono prive di vegetazione e profondamente erose, mentre nel tratto successivo (S16) le caratteristiche ambientali dello Spool migliorano, soprattutto in sponda sinistra, grazie alla presenza di una fascia riparia ben strutturata, composta prevalentemente da essenze arboree. Tuttavia la presenza di erosioni evidenti e diffuse in entrambe le sponde e di condizioni idriche dell’alveo sfavorevoli non consente di considerare ottimale la funzionalità di questo tratto del torrente. Passando alla sezione successiva (S15) si osserva un nuovo peggioramento, soprattutto relativamente alla sponda destra in cui manca la vegetazione riparia e sono presenti tratti di massicciata costruiti per contenere la forte tendenza erosiva del torrente. Su questa sponda il piano di campagna risulta piuttosto elevato rispetto all’alveo fluviale ed il prato retrostante è concimato.

Dopo un breve tratto con una buona qualità ambientale (S14), il fondovalle dello Spool si allarga ed ospita, su entrambe le sponde, insediamenti od attività antropiche. L’uso del territorio immediatamente circostante, e quindi influente sul corso d’acqua, fa sì che le fasce riparie siano estremamente ridotte su entrambe le sponde.

La qualità ambientale dello Spool subisce un drastico peggioramento per l’elevato grado di artificializzazione. Il torrente viene infatti canalizzato in un alveo con fondo appiattito e sponde verticali, di cemento a destra e di massi sinistra; la vegetazione riparia è completamente assente, mentre sono presenti due briglie piuttosto ravvicinate. La morfologia dell’alveo risulta pertanto banalizzata, con scarsa diversificazione di microhabitat e caratteristiche poco conservative.

La sezione con le caratteristiche ambientali peggiori di tutto il torrente (IV Classe RCE-2) è la S12, all’altezza di Ponte Lungo, in cui è insediata una cava di inerti con relativo frantoio (in sponda destra). Le attività estrattive comportano infatti un forte impatto sui corsi d’acqua poiché ne alterano la morfologia, le condizioni idriche e compromettono la possibilità di un insediamento stabile della vegetazione riparia. Nel nostro caso, la vegetazione è assente su entrambe le sponde in tutto il tratto, l’alveo è allargato ed approfondito con rive in erosione ed assenza di massi od altri elementi in grado di svolgere un’efficace azione di ritenzione nei confronti degli apporti alimentari e di contribuire alla diversificazione del substrato. Le condizioni descritte non favoriscono la colonizzazione da parte dei macroinvertebrati, disturbati anche dall’aumento di torbidità e dal deposito di polveri di inerti. Ricordiamo che l’escavazione degli alvei può innescare fenomeni di erosione regressiva su lunghi tratti fluviali; è possibile che ciò si sia verificato sullo Spool, visto che i tratti subito a monte di questa sezione si presentano particolarmente erosi.

Nel tratto successivo (S11) le condizioni morfo-strutturali ed idrologiche del torrente migliorano. La vegetazione riparia è tuttavia assente in sponda sinistra (che non va oltre una III classe di qualità), mentre si osserva una discreta fascia arbustiva nella sponda destra che rientra pienamente in una seconda classe RCE-2. Il fondovalle, in sinistra idrografica, ospita il centro abitato di Livigno, che tuttavia si sviluppa per lo più ad una certa distanza dal corso d’acqua.

Fino alla foce, il profilo ed il percorso dello Spool presentano, in modo più o meno accentuato, elementi artificiali, quali massicciate e muri di protezione spondale, risagomature dell’alveo e tratti canalizzati, tutti elementi la cui esistenza è una diretta conseguenza della presenza dell'abitato di Livigno che, a tratti, si avvicina fino ad essere in contatto con il torrente. La vegetazione riparia è costituita da una fascia ristretta erbacea od arbustiva, mentre manca completamente la componente arborea; alcune sezioni sono addirittura prive di vegetazione.

La qualità del torrente in questa parte del percorso è mediocre; l’unico tratto giudicato "buono" è in corrispondenza della sponda sinistra all’altezza di S. Rocco (S8), grazie alle migliori caratteristiche strutturali dell’alveo e delle rive.

Il tratto finale a monte del lago è rettificato e l’aumentato apporto di inquinanti al corso d’acqua, associato a mediocri condizioni strutturali, fa sì che esso metabolizzi con più fatica i carichi organici.

L’indice non è stato applicato nel tratto di foce a valle del depuratore di Livigno, perché le caratteristiche del tratto (tendenza al ristagno, rigurgito dal lago) non consentono una corretta applicazione ed interpretazione dei risultati.