Home Page

provincia home.jpg (5983 byte)


Introduzione
| La storia | Come e perchè applicare l'RCE-2 | Significato dell'RCE-2 | Bibliografia | Tabella dati

I CORSI D'ACQUA:
MADRASCO

Il torrente Madrasco nasce al Passo Dordona, scorre per circa 13 Km nella Val Madre e sfocia nel fiume Adda, in sinistra idrografica, poco a valle dell’abitato di Fusine.

Questo torrente non presenta alcun tratto del suo percorso in I classe di qualità RCE-2. Infatti, già nella sezione iniziale (MAD8) si colloca in una situazione intermedia tra la I e la II classe di qualità: la vegetazione riparia non è molto diversificata e il divario tra alveo di morbida ed alveo bagnato rivela discrete escursioni di portata. L’alveo in questo tratto si presenta piuttosto ampio, per la morfologia del territorio in cui scorre, e le rive sono trattenute da erbe e arbusti. Come conseguenza si osservano fenomeni di erosione (proprio al termine di questo primo tratto è stato osservato un cospicuo cono detritico) in corrispondenza delle curve o delle strettoie che contribuiscono ad aumentare la fragilità di questo ambiente.

Seguendo il percorso del torrente che si snoda fino a quota 1278 m s.l.m. all’altezza di Baita Pala, si incontra una serie di briglie e una massicciata a protezione della strada forestale. Il corridoio fluviale presenta quindi diverse interruzioni che, unitamente ad una vegetazione riparia semplificata e a caratteristiche idrauliche piuttosto compromesse, contribuiscono a rendere questo ambiente abbastanza vulnerabile. Ciononostante, come si evince anche dall’osservazione dei grafici, le caratteristiche strutturali dell’alveo e le biocenosi acquatiche sono tipiche di un ambiente con una discreta funzionalità. Assume quindi notevole importanza un’operazione di ripristino delle fasce perifluviali che conferiranno una maggiore resistenza a questo ambiente nei confronti di eventuali fenomeni di inquinamento, restituendo nel contempo alle rive quella continuità ecologica che caratterizza normalmente questi tratti montani.

Proseguendo fino a monte della località Grumello (sez.Mad5), si registra un lieve recupero della funzionalità di questo ecosistema (I-II classe di qualità RCE-2), grazie soprattutto alla presenza di una zona riparia più ampia e di tipo arboreo che conferisce anche maggiore stabilità alle rive.

Fino all’ingresso del torrente nell’abitato di Fusine (sezioni MAD4 e MAD3) l’ecosistema mantiene una buona funzionalità (II classe di Qualità) anche se, in alcuni tratti, il corridoio fluviale è interrotto da rive rocciose che ne interrompono la continuità.

All’altezza dell’abitato di Fusine il torrente Madrasco subisce un netto degrado che si mantiene fino alla foce (sezioni MAD2 e MAD1, III classe di qualità). In questo tratto il corso d’acqua scorre in un territorio intensamente antropizzato per la presenza dell’area urbana e di zone coltivate; inoltre, la vegetazione della fascia riparia, costituita da erbe e arbusti pionieri e spesso sostituita da interventi artificiali di contenimento delle sponde, non rappresenta un efficiente filtro agli input alloctoni. Le osservazioni effettuate in merito alle caratteristiche idrauliche mettono in evidenza un alveo bagnato molto più piccolo rispetto all’alveo di morbida, fatto che solitamente indica che il corso d’acqua è soggetto a forti sbalzi di portata idraulica. A completare questa situazione di compromissione contribuiscono quindi le caratteristiche strutturali dell’alveo che non ha strutture di ritenzione idonee per il metabolismo degli apporti trofici, è soggetto a numerosi interventi artificiali di contenimento delle rive e ad alcuni interventi artificiali che interessano anche la sezione trasversale del corso d’acqua.

È da sottolineare come in questo torrente, al pari dei precedenti, le biocenosi acquatiche siano caratteristiche di un ambiente di buona qualità biologica. Questo fatto, alla luce dell’estrema vulnerabilità che ha mostrato questo corso d’acqua, per cause naturali nel tratto più a monte e per cause antropiche nel tratto di valle, rivela la scarsità di apporti inquinanti che giungono al corso d’acqua, poiché, in caso contrario, il loro effetto sulle comunità acquatiche sarebbe immediato ed evidente.

E’, quindi, necessario attuare rigide misure di protezione unitamente a concreti interventi di risanamento affinché questo fragile sistema ambientale possa recuperare, laddove possibile, quelle caratteristiche strutturali che sono indispensabili per il funzionamento di un ecosistema così pregevole dal punto di vista estetico e paesaggistico. Un primo passo sarebbe quello di dare spazio, dove realmente necessario, ad interventi di ingegneria naturalistica che, se progettati e realizzati con competenza, hanno un impatto ambientale estremamente ridotto a fronte di un efficacia del tutto assimilabile a quella degli interventi tradizionali.