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I CORSI D'ACQUA:
POSCHIAVINO
Il torrente Poschiavino è un tributario del fiume Adda che origina in territorio svizzero, ove scorre per circa 26 chilometri prima di entrare in Italia, dove sfocia in Adda presso Tirano. Questo torrente è stato studiato solo nel suo breve tratto italiano di circa 4 chilometri. Il percorso del torrente nel territorio italiano è quasi completamente canalizzato e sottoposto ad interventi di artificializzazione. E proprio la presenza di questi interventi la causa delle sue condizioni mediocri nel tratto studiato, come appare evidente dai risultati ottenuti mediante lapplicazione dellindice RCE-2.
Il Poschiavino, infatti, rientra mediamente in una terza classe di qualità funzionale ed ottiene punteggi particolarmente bassi soprattutto relativamente al gruppo di domande che valuta le condizioni vegetazionali delle rive e luso del territorio circostante il torrente (vedi i grafici).
Questo perché la canalizzazione del corso dacqua, che scorre per lunghi tratti del suo percorso tra sponde artificiali di cemento, si ripercuote negativamente sulla vegetazione riparia. Lungo il torrente, infatti, è presente solo una ristretta fascia vegetazionale secondaria, insediatasi quindi successivamente alla creazione degli interventi, piuttosto discontinua e costituita prevalentemente da essenze erbacee ed arbustive. Vengono quindi a mancare alcuni fattori importanti per la funzionalità fluviale; in particolare la penalizzazione degli ecotoni ripari pone il corso dacqua in una condizione di vulnerabilità, poiché viene ridotta la funzione di filtro nei confronti dei nutrienti e dellinquinamento diffuso proveniente dal territorio circostante.
Questa condizione è preoccupante soprattutto quando, come nel nostro caso, nel territorio sono diffuse pratiche agricole intensive ed è elevato il grado di urbanizzazione e quindi di impermeabilizzazione del suolo.
Anche per quanto riguarda le caratteristiche strutturali dellalveo, correlate alla capacità autodepurativa del corso dacqua, la penalizzazione che si osserva è legata alla presenza degli interventi artificiali di difesa spondale, che riducono la naturalità della sezione fluviale, la diversità di microhabitat di sponda, la possibilità di formazione di zone di rifugio per la fauna ittica. Fortunatamente le altre caratteristiche morfologiche, quali la presenza di strutture conservative e diversificate nellalveo bagnato (presenza di massi, alternanza tra buche e raschi, disomogeneità del substrato), sono buone, soprattutto tra la sezione P9 e la P4.
Va segnalato che lalterazione delle portate naturali del torrente, dovuta al suo sfruttamento idroelettrico, è un fattore che può creare disturbo agli organismi acquatici; in particolare, nel tratto fluviale che precede il rilascio della centrale di Tirano la portata del corso dacqua risulta piuttosto scarsa e si osservano ampi lembi di alveo completamente asciutto.
Il tratto finale del torrente, che ha caratteristiche strutturali peggiori, con un alveo raddrizzato e privo di ombreggiatura per lestrema mortificazione della vegetazione riparia, evidenzia segnali di eutrofia e di una certa difficoltà a metabolizzare in modo ottimale la sostanza organica.
Al suo ingresso nel territorio italiano (dalla sezione P9 alla P7) il Poschiavino scorre in una valle piuttosto chiusa. Già a valle della dogana (P9) sono presenti interventi di difesa spondale, costituiti da muri in cemento, che in sponda sinistra si sostituiscono completamente alla riva naturale impedendo linsediamento della vegetazione, ridotta ad una sottile e discontinua fascia prevalentemente erbacea in destra idrografica.
Questa situazione, che persiste anche più a valle, tende a migliorare nel tratto intermedio (P8) che ha caratteristiche di maggiore naturalità: non sono presenti difese spondali continue in cemento e le rive, trattenute da arbusti, presentano erosioni, evidenti soprattutto in sponda destra, solo in corrispondenza delle anse fluviali. La fascia perifluviale, pur essendo ristretta, è costituita da formazioni arbustive tipicamente riparie in continuità con un territorio prevalentemente boschivo. La funzionalità in questa sezione è pertanto buona ed il torrente rientra in una seconda classe di qualità.
Nel tratto in cui il Poschiavino costeggia labitato di Tirano presenta caratteristiche piuttosto simili alla sezione precedente: lelemento di maggiore interesse è la presenza di isolette fluviali colonizzate da formazioni, sia arbustive che arboree, tipicamente ripariali.
Proseguendo verso valle (P5) si osserva una notevole differenza tra le due sponde del torrente. La sponda sinistra viene infatti penalizzata dallassenza di soluzioni di continuità con il centro abitato e per la presenza di interventi artificiali di difesa spondale che, come precedentemente spiegato, si ripercuotono negativamente anche sulla vegetazione riparia. La sponda destra presenta invece unampia fascia riparia prevalentemente arborea in continuità con un territorio boschivo; la riva è naturale e saldamente trattenuta dalle radici degli alberi. Questo tratto del corso dacqua è lunico a rientrare in una prima classe di qualità.
Purtroppo, subito a valle, il torrente torna ad avere caratteristiche mediocri su entrambe le sponde fino alla foce. Il percorso del Poschiavino nel tratto terminale è completamente raddrizzato e canalizzato tra sponde artificiali; la vegetazione perifluviale, fortemente penalizzata, manca completamente in corrispondenza della sezione P3, tratto che presenta caratteristiche addirittura scadenti. In corrispondenza del tratto P2 avviene il rilascio idrico della centrale elettrica di Tirano, che comporta un aumento notevole della portata del corso dacqua che si accompagna ad un miglioramento progressivo delle caratteristiche ambientali (pur rimanendo una terza classe) dovuto anche alla presenza di formazioni arboreo-arbustive riparie e, in corrispondenza della sezione P1, al recupero di caratteristiche strutturali dell'alveo più favorevoli.