MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE PER LA RESISTENZA CONCESSA ALLA PROVINCIA DI SONDRIO
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Decreto del Presidente della Repubblica 16 marzo 1987
Posta su un territorio di confine interamente montano, costituito dalle valli dell’Adda (Valtellina) e del Mera (Valchiavenna), la provincia di Sondrio, trovatasi al momento dell’armistizio stremata nella sua fragile economia di sussistenza, a base prevalentemente piccolo – contadina, e umanamente colpita negli affetti per i Caduti su tutti i fronti, diede luogo a una lotta di resistenza attiva, tenace, coraggiosa. Fra l’autunno 1943 e la primavera 1944 si vennero costituendo le formazioni partigiane "Garibaldi" e "Giustizia e Libertà", nelle quali accorsero numerosi valligiani, reduci dai fronti, e giovanissimi, insieme con elementi antifascisti provenienti dall’estero. Attestate sui fianchi retici, orobici e lepontini e nelle valli laterali, esse svilupparono una condotta molto aggressiva di disturbo con numerosi colpi di mano e con azioni dirette a bloccare le forze nazifasciste in un ruolo difensivo. Le popolazioni, senza la cui solidarietà fattiva e costante non sarebbe stata possibile la lotta partigiana in un tessuto di villaggi e casolari disseminati su tutte le aree di dislocamento delle formazioni, pagarono duramente la consapevole connivenza e partecipazione, con repressioni e ritorsioni terroristiche, come testimoniano i casi piú drammatici di Buglio in Monte, Sernio, Campo Tartano, Mello, Vervio, Triasso (Sondrio), Uzza (Valfurva), Boirolo (Tresivio), dove la furia vendicativa si manifestò con incendi e fucilazioni. I centoquaranta caduti partigiani, i quarantotto caduti civili e i centoquarantaquattro mutilati, invalidi e feriti convalidano ed esaltano il contributo corale della gente valtellinese e valchiavennasca, degne protagoniste del Secondo Risorgimento italiano.
Territorio della provincia di Sondrio, 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945.