L'Amministrazione Provinciale ebbe sede inizialmente presso la Prefettura, nell'antico Palazzo del Terziere, già Martinengo che lasciò per trasferirsi nell'edificio situato lungo l'argine sinistro del Mallero, che attualmente ospita l'Archivio di Stato di Sondrio. Lo stabile venne progettato nel 1883 espressamente come sede del Consiglio e della Deputazione riadattando la Scuderia Fojanini, dove fino a quel momento avevano trovato alloggio le carrozze e i cavalli degli ospiti del centralissimo albergo Fojanini.
Della progettazione fu incaricato l'ingegnere provinciale Giovanni Battista Bosatta che decise di unire i due corpi di fabbrica della scuderia, documentati da stampe dell'epoca, sopraelevandoli di un piano. Naturalmente l'organizzazione interna degli spazi dovette essere adattata alla nuova destinazione d'uso, così come l'aspetto esterno, che si voleva solido e rigoroso. A tal fine ben si prestavano il finto bugnato, i cornicioni decorati a rilievo e l'elegante incorniciatura delle finestre con persiane a scorrimento entro i muri. Lo stabile assunse così un aspetto nobile e severo che conservò anche con la ricostruzione seguita all'alluvione del 1927 come si può vedere dal disegno dell'ingegnere Filippo Orsatti.
Per decorare la sala consiliare del primo piano, si fece ricorso al pittore valtellinese Giovanni Gavazzeni. Sulle pareti e sul soffitto del salone più importante e rappresentativo vennero dipinti gli stemmi dei vari Comuni della Provincia e figure allegoriche, ma l'opera del Gavazzeni andò distrutta durante l'alluvione del Mallero del 1927. Una sola vecchia fotografia documenta l'allegoria della Valtellina, immaginata come una giovinetta con in mano l'uva e il bastone, a rappresentare la viticultura e al pastorizia che erano a quel tempo le più importanti attività economiche della valle. Tale decorazione fu molto criticata, soprattutto da chi, accanto alle allegorie, avrebbe voluto veder rappresentati episodi della storia provinciale.
Nel corso dei secoli il torrente Mallero fu causa di innumerevoli allagamenti e distruzioni. Con la costruzione degli argini, avvenuta nel 1835, si ovviò in parte al problema, ma a nulla servirono i pur possenti muraglioni nel 1927, quando le acque invasero la città provocando gravissimi danni alle case affacciate sul Lungo Mallero. Quel disastroso evento è documentato da numerose foto d'epoca, una delle quali raffigura la sede degli uffici provinciali sventrata e pressochè priva del fronte principale.
Fu allora che l'Amministrazione Provinciale pensò di costruire una nuova grandiosa sede, sfruttando un'ampia area disponibile a sud del centro storico. Nel 1931 l'architetto milanese Giovanni Muzio (a cui è stata dedicata una mostra nel 1998) vinse il concorso progettuale e l'Amministrazione si insediò nel nuovo palazzo nel 1935. La vecchia sede venne ricostruita per ospitarvi l'Archivio Notarile e, più tardi, l'Archivio di Stato che la occupa tuttora (2002).
(bcl) - A cura di Francesca Bormetti