903. "Assegno di Giovanni Antonio della Fracajola da Giovanni Giacomo Paribello della Pedra sottoscritto dal signor Giovanni Baracco".
1638 gennaio 4, Fusine
Giovanni Giacomo di Paribelli fu Giacomo di Albosaggia, abitante nella contrada della Pedra di Caiolo, a nome suo e di sua moglie Margherita della Pedra fu Battista, assegna a Giovanni Antonio della Frachaiola di Sondrio, il diritto di esigere dalla comunità di Fusine la somma di lire 213 e soldi 6 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Baracchi, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 195x145, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/2"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 2
904. "Testamento del signor Pietro Martire Liccino abitante alle Fusine rogato dal signor Giovanni Domenico Piatti".
1646 gennaio 29, Fusine "in stupha domorum predicti domini Petri Martinis Testatoris"
Pietro Martire Lizenus fu Giacomo, abitante a Fusine, annulla un suo testamento rogato dal notaio Mario Antonio de Zugnonibus detto Belotti fu Pietro di Sacco, frazione di Cosio Valtellino, nell'anno 1640 maggio 22, e ne detta un altro con il quale istituisce un legato per la moglie Marta Malvainus fu Giovanni Domenico di Traona e nomina suo nipote Bartolomeo Lizenus fu Giovanni erede generale.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/3"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 3
905. "Censo di Giovanni quondam Giovanni Domenico Uccello dalla comunità delle Fusine rogato dal sudetto".
1651 giugno 9, Fusine "in apotheca domorum Ioanni Petri filius quondam Ioanni Baptistae..."
Il decano Pietro de Borghettis fu Tommaso e i sindici della comunità di Fusine impongono un censo, sui beni delle singole persone e della comunità, per raccogliere la somma di lire 2000 imperiali; censo che poi viene venduto a Giovanni Stefano de Ronco detto Guanzatus, abitante a Fusine, come tutore di Giovanni Ucellus fu Giovanni Domenico di Fusine, a saldo di suoi crediti.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/4"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 4
906. "Transazione seguita tra Raimondo Frattino e Pietro Avochino rogata ut supra".
1655 marzo 11, Fusine "in curte meridien versus aedium habitationi meae"
Pietro Avochinus de Belico fu Domenico, decano della comunità di Fusine, e Raimondo Frattini de Pezzabella fu Domenico pervengono ad una transazione in merito a contribuzioni che il predetto Frattini doveva per gli alloggiamenti della compagnia del Capitano Villanova e alla proprietà di un terreno, messo all'incanto dal suddetto decano per saldare i debiti del Frattini.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 301x202, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/5"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 5
907. "Vendita con retenzione di dominio di Giovanni e Battista fratelli quondam Domenico di Pezzabella dalla comunità delle Fusine, Pietro e Giovanni Pietro Fanti rogata dal suddetto signor Piatti".
1657 maggio 5, Fusine "in aula aedium habitationis meae"
Pietro Avochinus de Belico fu Domenico di Fusine, Lelio Guanzatus de Ronco fu Giovanni Stefano, abitante a Fusine, curatore dei beni di Giovanni Ucellus fu Giovanni Domenico, Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine, notaio e agente a nome di Giovanni Pietro Fantus fu Giovanni Battista, e i sindaci delle quadre di Valmadre e Madrasco, agenti a nome della comunità di Fusine, vendono a Giovanni e Battista fratelli de Pezzabella fu Domenico di Valmadre, frazione di Fusine, vari beni immobili al prezzo di lire 1300 imperiali, con la retenzione del dominio sui predetti beni fino al saldo completo della somma pattuita.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/6"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 6
908. "Attestato per la comunità delle Fusine contro li uomini del Cedrasco posto nella cassetta di Valcervio".
1686 luglio 15
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "R/7"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo R, b. 6, n. 7.
Classificazione: 1.15
909. "Attestato per la comunità sudetta contro eccetera rogato dal signor Giovanni Pietro Piatti per la messa di S. Antonio da Padova quale il parroco s'accontenta celebrare di carità".
1691 febbraio 19, Fusine "in hyppocausto domorum habitationis mei notarii infrascripti"
Giovanni Battista Pizzini fu Pietro e Giovanni del'Iseppo Pizzini fu Antonio, ambo di Fusine, ad istanza di Simone Barachus fu Viviano, decano della comunità di Fusine, attestano esser avvenuta convenzione tra il curato di Fusine Giovanni Battista Conti e il fu sacerdote Lorenzo Foliati di Fusine per la celebrazione gratuita della messa nel giorno di S. Antonio da Padova nella chiesa di S. Rocco.
Notaio di Fusine Giovanni Pietro Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1722 gennaio 17, notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 302x206, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/8"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 8
910. "Divisione delle case tra li agenti delle case della comunità delle Fusine, e Giovanni Battista del Toro rogata dal signor Matteo Piatti".
1724 settembre 20, Fusine "in portichettu superiori domorum solitae habitationis meae"
Il decano della comunità di Fusine Domenico Pizzini fu Pietro, detto della Casina, ed i sindici della stessa comunità assegnano con opportuna divisione a Giovanni Battista del Torro fu Giovanni detto Tognolina alcune delle case, site nella piazza di Fusine, stimate e vendute alla comunità, a pregiudizio degli eredi di Giovanni Battista Fogliatto fu Paolo di Fusine, avendo anche il detto del Torro dei diritti su di esse, al prezzo di 650 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/9"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 9
911. "Attestato per li eredi quondam Giovanni Pizzino del Iseppo rogato dal signor Giovanni Pietro Sertoli".
1727 maggio 12, Sondrio "in hyppocausto inferiori aedium habitationis meae"
Domenico Pizzini fu Giovanni Battista e Giovanni Lorenzatto fu Maffeo, entrambi di Fusine, attestano, su richiesta di Giovanni Scarinzi fu Maffeo, agente a nome degli eredi di Giovanni Pizzini detto dell'Iseppo di Fusine, che i suddetti eredi saldano puntualmente le taglie.
Notaio di Sondrio Giovanni Pietro Sertoli fu Francesco di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 305x203, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/10"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 10
912. "Scrittura per il deposito fatto delli libri dell'estimo apresso il signor Curato Petruzio".
1728 gennaio 17
Bernardo Frattini fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, i sindici, i deputati della comunità e Matteo Piatti, [notaio], attuale depositario dei libri dell'estimo terriero e forestiero, in seguito a delibera, depositano, sottoscrivendosi, detti libri presso il curato di Fusine [Petruzio].
Atto singolo cart., mm 303x207, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/11"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 11
913. "Protesta di Pietro quondam Antonio Pomina del Cedrasco di non ingerirsi nella eredità di Bernardo Melazini delle Fusine rogata dal signor Matteo Piatti".
1733 luglio 21, Fusine "in porticu inferiori domuum solitae habitationis meae"
Pietro Pomina fu Antonio di Cedrasco figlio della fu Margherita Melazzini fu Domenico di Fusine, a cui compete l'eredità lasciatagli da Bernardo fu Giovanni figlio del detto Domenico Melazzini di Fusine, dichiara di rinunciarvi a favore dei suoi creditori e [della comunità di Fusine].
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 278x192, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/12"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 12
914. "Elezione del decano rogata dal sudetto".
1743 giugno 6, Fusine "in studio aedium solite habitationis meae"
Simone Cressini fu Lorenzo, Giovanni Fondrini fu Giovanni Pietro, Giovanni Roncho fu Giovanni Battista, deputati della comunità di Fusine, eleggono decano, sostituendosi agli uomini della quadra di Valmadre e del Monte, ai quali spettava di diritto la predetta elezione, Francesco Pizzini fu Orazio, per l'anno 1743, già decano dell'anno precedente, e si obbligano a versargli un salario di lire 100 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/13"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 13
915. "Rilevazione verso la comunità per Carlo Gusmerolo fatta da Giovanni Pietro Cressino rogata, o sia sottoscritta dal sudetto".
1743 novembre 26
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro di Fusine, promette di rilevare il debito di Carlo Gusmeroli di Forcola, ammontante a lire 8 e soldi 12 imperiali, verso la comunità di Fusine, per le taglie dovute su un terreno sito "alla Cesura de Gavelli" nel territorio di [Forcola].
Notaio di Fusine Matteo Piatti, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 140x182, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "R/14"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 14
916. "Rilevazione per taglie fatta dalla comunità a favore del signore Michele Marlianico rogata ut supra".
1744 marzo 11, Fusine "in hippocausto aedium solitae habitationis meae"
Giuseppe Baracco de Grumello fu Giovanni Battista, decano della comunità di Fusine, promette a Michele Marlianico fu Nicoḷ di Sondrio, abitante a Castione, di esonerarlo dal pagamento delle taglie terriere dovute dagli eredi di Giovanni Scarinzi fu Battista di Fusine suoi livellari.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x177, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/15"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 15
917. "Attestato per la comunità delle Fusine sopra la strada sotto alla Poira in mezzo alli campi rogato dal signor Carlo Giuseppe Lupi".
1745 agosto 9, Berbenno "in studio mei notarii infrascripti"
Giovanni Bertinallus fu Bartolomeo e Giacomo Belinzonus de Salicibus fu Bartolomeo, ambo di Pedemonte, frazione di Berbenno, ad istanza del decano della comunità di Fusine, attestano che la strada, sita parte sotto Poira, frazione di Colorina, in località "alli sassi seu gherbitii", e parte presso il torrente Madrasco, è praticabile.
Notaio di Berbenno Carlo Giuseppe Lupi di Berbenno in Valtellina.
Copia semplice, 1755 settembre 25, notaio Daniele Spini fu Giovanni Battista, abitante a Berbenno di Valtellina.
Atto singolo cart., mm 260x171, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/16"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 16
918. "Codicillo di ser Antonio Scandolaro rogato dal signor Giovanni Battista Basci".
1746 agosto 16, Fusine "in solario supra porticum domus eius habitationis solitae"
Antonio Scandolera fu Carlo di Fusine detta le sue ultime volontà nominando Carlo Antonio, suo figlio maggiore, curatore dei figli minori Antonio e Maria, con la fideiussione di Pietro Cressini fu Pietro di Fusine.
Notaio di Berbenno Giovanni Battista Basci fu Giovanni Francesco di Sondrio, abitante a Berbenno.
Atto singolo cart., mm 290x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/17"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 17
919. "Rinonzia fatta alla comunità d'Antonio quondam Carlo de Romeri d'ogni lui ragione sopra una casa dove si dice alle case de Pelesi, o sia Zoi sottoscritta dal signor Francesco Baraglia".
1756 marzo 5
Antonio de Romerii fu Carlo, abitante a Fusine, accettata la stima fatta dagli agenti della comunità di Fusine sulla casa situata "alle case de Pilesii, et ora alli Zolii" la cede a Matteo Scarinzi fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 182x142, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/18"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 18
920. "Recesso fatto per la comunità delle Fusine da una vendita rogata dal signor Piatti".
1756 maggio 28, Fusine "in studio aedium solitae habitationis domini Matthei filius quondam..."
Matteo Scarinzi fu Pietro, decano della comunità di Fusine, e gli agenti della medesima comunità retrocedono dalla vendita fatta a Giovanni Fondrini fu Giovanni.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 290x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/19"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 19
921. "Conti tra la comunità, e Giovanni Battista Crisa".
1671 marzo 18
La comunità di Fusine e Giovanni Battista Brisa di Morbegno assegnatario dei signori Valrossa, stabiliscono i conti per gli interessi dovuti alla comunità su alcuni capitali, dai quali conti, dedotte le taglie e le tasse, la comunità risulta debitrice di 180 lire imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti.
Copia autentica, 1681 luglio 11, notaio di Fusine Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/20"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 20
922. "Accordo fatto con magistro Giacomo Tognazino sottoscritto dal signor Matteo Piatti, e liste de pagamenti, ed assegni fatti al medesimo".
1746 luglio 11, [Fusine]
Mastro Giacomo Tognazino fu Giacomo di Someo di Val Maggia promette a Carlo Antonio de Maestri, decano della comunità di Fusine, di costruire la facciata della stalla delle case della comunità predetta per un compenso di lire 120 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti sottoscrittore.
Allegati: conti ed assegni tra la comunità di Fusine e Giacomo Tognazino.
Atto singolo cart., mm 185x140, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/21"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 21
923. "Attestato fatto da Pietro del Castello come che leṿ l'ordine al Reverendo signor Prete Simone Bardea di celebrare la messa a bon'ora a conto del Comune di Fusine".
1757 ottobre 3
Pietro Pizzini del Castello fu Giovanni Pietro di Fusine, ad istanza del decano della comunità di Fusine, Giuseppe Scarinzi, attesta, come decano del 1754, di aver revocato al sacerdote Simone Bardea di Fusine l'ordine di celebrare la prima messa per non aumentare il debito della comunità.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia, sottoscrittore.
Originale.
Minuta, 1757 ottobe 3, medesimo notaio.
Atto singolo cart., mm 182x148, cc. 3 num. rec.
Segnatura antica: "R/22"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 22
924. "Forma della divisione della pezza al Gerone".
1675 agosto 12, [Fusine]
Gli agenti della comunità di Fusine dividono in base ai fuochi e affittano per dieci anni agli uomini della quadra di Valmadre, a quelli della quadra del Monte, a quelli della quadra del Madrasco, la pezza di terra al "Gerone" località di Fusine, ad un canone annuo, per ogni fuoco, di soldi 34 per 4 anni e di soldi 50 i restanti sei anni.
Notaio e cancelliere di comunità Giovanni Battista Valrossa.
Atto singolo cart., mm 290x200, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/23"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 23
925. "Scrittura tra la comunità delle Fusine e li illustri Valrossa e Baracchi".
1648 novembre 12
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "R/24"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo R, b. , n. 24.
Classificazione: 1.15
926. "Attestato fatto per la comunità delle Fusine rogato par il signor Giovanni Piatti".
1670 novembre 27, Polaggia, frazione di Berbenno di Valtellina "in porticu domorum Ser Jacobi..."
Domenico Cathelottus fu Giovanni di Polaggia, frazione di Berbenno di Valtellina, su istanza di Lorenzo De Maestri fu Agostino, decano della comunità di Fusine, dichiara di essere stato proprietario di due pezze di terra "nelli Longhi" e "nelli magotii", ambedue nel territorio della comunità di Colorina, e di aver sempre pagato le taglie forestiere alla predetta comunità.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/25"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 25
927. "Conto di Giovanni Battista Valrossa esattore in nome di Giovanni Torro sindico del Madrasco per detto anno e conclusione di esso sottoscritto dal signor dottore Giuseppe Pelosio di Sondrio".
1676, [Fusine]
Giovanni Battista Valrossa di Fusine, esattore della quadra del Madrasco, agente a nome di Giovanni del Torro, sindaco della medesima quadra, presenta il conto relativo alla taglia terriera imposta nell'anno 1676.
Notaio e [cancelliere di comunità] Giuseppe Maria Pelosi, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 275x184 num. rec.
Segnatura antica: "R/26"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 26
928. "Fede sottoscritta dal signor Giovanni Pietro Piatti di non esser il solito nella comunità di ricevere indietro quinternetti degl'esattori morti".
1709 settembre 28, [Fusine]
Giovanni Pietro Piatti, notaio e cancelliere della comunità di Fusine, dichiara di non avere mai ricevuto i quinternetti delle taglie degli esattori morti.
Notaio Giovanni Pietro Piatti, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 185x145, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/27"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 27
929. "Licenza di star al possesso della pezza al Gerone nonostante la pretesa di Cristoforo Rossi pretendente parte di essa verso mattina".
1694 agosto 16, Sondrio "dal nostro palazzo di raggione"
Giovanni Enrico Planta, governatore di valle, dichiara che la comunità di Fusine è legittima proprietaria della pezza di terra al "Gerone" pretesa da Cristoforo Rossi, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 150x195, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/28"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 28
930. "Fede d'una stima seguita in pregiudizio delli eredi quondam signor Giovanni Baracco li 22 febraro 1661 fatta e sottoscritta dal signor Giovanni Battista Ambrosina notaio rogato di detta stima con i conti seguiti tra detti Baracchi ed il signor Agostino A
1685 luglio 6, [Fusine]
Il notaio Giovanni Battista Ambrosina attesta l'avvenuta estimazione dei beni dei fratelli Galeazzo e Giovanni Antonio Baracchus fu Giovanni di Fusine ad istanza di Giovanni Battista Zoi, a nome suo e di Maffeo della Foppa, Rocco Scandolarius e di Giovanni Battista Pizzini, esattori della comunità di Fusine per le taglie imposte dall'anno 1656 all'anno 1660.
Notaio di Cedrasco Giovanni Battista Ambrosina.
Atto singolo cart., mm 292x197, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/29"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 29
931. "Ordine d'Angela Bonetta dato a Filippo suo Fratello di scuodere dalla comunità a conto di capitale sottoscritto dal signor Carlo Morone con la nota di due pagamenti sumanti lire 96".
1685 novembre 28, [Fusine]
Angela Boneta incarica suo fratello Filippo di riscuotere dal decano della comunità di Fusine, Giovanni Maria Bucella, una somma di denaro a conto di un assegno fatto alla suddetta Angela dal fu Carlo Sertoli.
Notaio di Sondrio Carlo Morone, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 190x140, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/30"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 30
932. "Conti delle eredi quondam Gerolamo Tasso sottoscritti dal signor Giovanni Domenico Piatti li 20 aprile 1650".
1650 aprile 20
Francesco Fante, decano della comunità di Fusine, con l'intervento dei sindici della comunità, definisce i conti tra la comunità stessa e i figli di Gerolamo Tasso, rappresentati dalla madre Caterina Fogliata, a causa dei quali la comunità resta creditrice di 27 lire e 14 soldi.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 302x202, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/31"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 31
933. "Cura speziale fatta in ser Simone de Maestri a far pagamento alla Veneranda Confraternita del Santissimo delle Fusine, ed alla comunità dei beni, o sia eredità vacante di Bernardo Melazino rogato dal signor Giuseppe Zanatto".
1733 luglio 21, Sondrio "in porticu de medio domorum eius solitae habitationis"
Francesco Carbonera di Sondrio, luogotenente del Vicario di Valle Giovanni Lucio Gulerus, ad istanza di Antonio Baracchus fu Giuseppe di Fusine, tesoriere della Veneranda Confraternita del Santissimo Sacramento di Fusine, a nome anche del decano della comunità di Fusine, in seguito alla rinuncia dell'eredità del fu Bernardo Melazzini olim Giovanni di Fusine da parte di Pietro Pomina fu Antonio di Cedrasco, decreta Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine curatore speciale per il saldo dei crediti della confraternita e della comunità verso il detto Bernardo.
Notaio di Sondrio Giuseppe Maria Zanatti fu Giovanni di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 301x205, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/32"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 32
934. "Fede del signor Giovanni Pietro Piatti circa i dinari provenienti da monti destinati a pagare li signori eredi quondam signor Vicario Antonio Salice, de quali denari attesta, che nelle rese de conti de decani non se ne trovano cavati se non a pro della c
1692 giugno 26
Il cancelliere della comunità di Fusine Giovanni Pietro Piatti attesta, sottoscrivendosi, che i fitti dei monti ricavati dalla comunità e spettanti al fu Governatore di Valle Antonio Salice siano stati utilizzati dai decani di Fusine solo a beneficio della comunità, esclusi i decani Giulio Baracho del 1669 ed Orazio Pizzini del 1680, e cị come risulta dalle rese decanali.
Atto singolo cart., mm 212x200, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "R/33"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 33
935. "Deputazione per scuodere la taglia di Valmadre rogata dal signor Giovanni Piatti".
1667 ottobre 6, Fusine "in coquina aedium habitationis meae"
Pietro Bardea fu Simone, decano della comunità di Fusine, deputa come esattori delle taglie terriere per la quadra di Valmadre, Giovanni Job De Maestri di Giovanni Pietro, sindico della stessa quadra, e Pietro Avochino fu Domenico, e per la quadra del Monte il sindico Paolo Foliato fu Giovanni Battista, a nome del fratello Luigi, con l'obbligo degli esattori di pagare i creditori della comunità.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "R/34"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 34
936. "Fede circa li conti de Decano, ed Esattori, che prova non esservi alta resa da farsi, che per il 1667 sottoscritta dal signor Lorenzo Valrossa Cancelliere".
1668 dicembre 14
Il cancelliere della comunità di Fusine, Lorenzo Valrossa, attesta sottoscrivendosi che non ci sono altre rese decanali da farsi, eccetto quelle del 1667.
Atto singolo cart., mm 300x198, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "R/35"
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 35
937. "Instrumentum testamenti"(1).
sec. XVI, Fusine "in domo cubiculari ipsi domini Barachi"
Baracco de Barachis lascia a Margherita de Romeris di Pasquina fu Cristoforo lire 200 imperiali, a Battista Liurio di Caiolo le sue imbreviature, alla nipote Paola de Barachis fu Pietro Martire parte di un campo a S. Rocco e altra parte di un campo "ad Stopam subtus stratam" e ai poveri un terzo di tutti i suoi beni; nomina usufruttuaria la moglie Luchina ed erede universale il fratello Giovanni Antonio.
Notaio Filippo Moroni fu Bernardo di Castione.
Atto singolo membr., mm 495x220, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: R/36
Note: 1. Appendice del mazzo R. Mutila della parte superiore.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 16, n. 36
938. Missiva(1).
1624 febbraio 13, Ardenno
Giovanni Maria Paravicinus invia una missiva al decano della comunità di Fusine, [Giovanni Pietro] Gavello, con cui assicura il suo aiuto in merito alla causa tra la predetta comunità e il dottor Paribelli.
Atto singolo cart., mm 299x202, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 37
939. Conti(1).
sec. XVII ex.
Crediti degli eredi di Giovanni Baraccho di Fusine verso Agostino Ambrosina e appunti relativi alle taglie terriere dovute dai predetti eredi alla comunità di Fusine.
Fascicolo cart., cc. 5 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 39
940. Fede(1).
1662 novembre 5
Valente Pola fu Bartolomeo di Cedrasco si costituisce depositario del bestiame che sarà sequestrato ai campari di Fusine da parte di alcuni membri della comunità di Cedrasco.
Notaio di Cedrasco Giovanni Battista Ambrosina, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 178x200, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 40
941. Supplica(1).
sec. XVIII, [Fusine]
La comunità di Fusine supplica il vicario di valle, Giovanni Gaudenzio Capoli, affinché ordini ai decani di presentare tempestivamente alla comunità suddetta la loro resa dei conti.
Atto singolo cart., mm 270x180, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 41
942. "Instrumentum Census"(1).
1637 febbraio 9, Caiolo "in loco superiori domorum suprascripti ser Andreae emptoris ubi..."
Il decano della comunità di Fusine Giovanni Battista de Foliatis fu Donato e i sindici vendono con patto di riscatto ad Andrea Motta di Giacomo di Caiolo i monti Valcervia e Forno, feudo condizionale della Mensa Vescovile di Como, al prezzo di 2600 lire imperiali, che cedono allo stesso Andrea a saldo del vino e di una vacca forniti alla comunità per rifocillare le truppe francesi alloggiate in Fusine, e costituiscono un censo annuo di 182 lire imperiali sui predetti beni, pari al 7 per cento del valore di vendita, obbligandosi a corrisponderlo al detto Motta e suoi eredi, con la riserva d'approvazione del vescovo di Como.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia semplice, 1771 febbraio 26, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 276x185, leg. in corda., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 38
943. Avvisi(1).
1751 marzo 24 - 1759 agosto 11
Avvisi dei decani della comunità di Fusine verso tutti i capifamiglia a prestare la giornata di lavoro per i ripari al fiume Adda, verso tutti i debitori della comunità per il pagamento delle taglie, verso i massari per congedarsi dai beni e dalle case della comunità.
Notaio Giovanni Battista de Maestri.
Notaio di Fusine Matteo Piatti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 42
944. Locazione(1).
1771 agosto 26, Fusine
Richiesta di Francesco Speciale di Campo, frazione di Tartano, alla comunità di Fusine di farsi dare in locazione il monte di Campo in Valmadre per nove anni al fitto annuo di 1600 lire imperiali con la fideiussione di Ludovico Balestra.
Fascicolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo R.
Classificazione: 1.15
Segnatura: Mazzo R, b. 6, n. 43